Museo Gucci: un’esposizione immersiva nel mondo della Maison

Location d’eccellenza: c’è.

Spettacolari abiti e accessori che hanno fatto la storia di Gucci: ci sono.

Installazioni moderne ed immersive: ci sono.

Non manca nulla per rendere il Museo di Gucci una tappa irrinunciabile per gli amanti della moda in viaggio a Firenze.

Il Museo è ospitato all’interno del Palazzo della Mercanzia, che si affaccia direttamente su una delle piazze più famose di Firenze, Piazza della Signoria. Il Museo appartiene al complesso “Gucci Garden”: nello stesso palazzo, oltre al museo, troviamo la Boutique con il Bookstore e l’Osteria di Massimo Bottura. Subito adiacente, il Giardino 25, caffè e cocktail bar che dispone anche di uno spazio esterno.

Gucci Visions

Dal 15 giugno 2023, nel museo è presente l’esposizione Gucci Visions, che ripercorre i 102 anni di storia della Maison. Il percorso si snoda attraverso otto sale tematiche. Molto forte è la celebrazione del brand e della sua importanza a livello internazionale.

Attraversando le diverse sale, l’impressione è quella di immergersi completamente nel mondo Gucci, dalla sua fondazione, alla sua evoluzione, fino ad uno sguardo al futuro. È un viaggio nella storia, attraverso gli occhi di Gucci: come ha saputo rispecchiare i tempi e, anche e soprattutto, definirli, divenendo motore di progresso sociale ed evoluzione estetica.

Ma andiamo per ordine ripercorrendo le otto sale, disposte su due piani.

Metaverse

Metaforicamente, questa stanza rappresenta la volontà di Gucci di espandersi al di là dei confini del proprio universo: dalla valigeria alle borse, dai foulard di seta all’abbigliamento, dall’alta gioielleria al beauty, la Maison ha sempre esplorato nuovi territori (quella che viene definita brand extension).

In modo non metaforico, Gucci vuole sottolineare il proprio avvicinamento alle nuove frontiere del Web3 e del Metaverso, realtà digitali che aggiungono valore e possibilità all’interazione con la comunità globale.

Stars

Fin dagli anni Cinquanta e Sessanta, gli abiti di Gucci sono un punto di riferimento per le star internazionali. Musica, cinema, televisione, sport, influencer: Gucci ha un ruolo nel definire la relazione tra la moda e la fama, non solo tramite l’abbigliamento, ma anche tramite la collaborazione con i personaggi più noti, che diventano per la Maison delle vere e proprie fonti di ispirazione.

Travel

Una stanza che rievoca l’amore di Guccio Gucci per il viaggio.

Una stanza che è non solo un viaggio fisico, ma anche un viaggio nel tempo. Effetti luminosi e sonori catapultano il visitatore in un fantascientifico viaggio nel tempo, come salire sulla DeLorean di Ritorno al Futuro, portando con sé valigie di Gucci.

Icons

La stanza a mio parere più scenografica: un doppio corridoio di luci e specchi crea una sensazione di totale immersione tra le borse più iconiche di Gucci: Bamboo 1947, Horsebit 1955 e Jackie 1961. Le classiche, ma anche le loro interpretazioni più recenti, con diversi colori e materiali.

Bamboo

Questa stanza è un corridoio con un’installazione digitale con borse Gucci Bamboo in movimento, che si rispecchiano in una teca dove, invece, troviamo delle borse in carne ed ossa (o meglio, in pelle e bambù).

Ciò che qui si vuole celebrare è l’invenzione del manico in bambù, un pezzo ad oggi iconico, nato nel 1947 in Italia: l’idea era quella di un materiale che non fosse solo elegante e raffinato, ma soprattutto, visto il contesto del dopoguerra, facile da reperire. Dopo ricerche e sperimentazioni, Guccio Gucci trovò la soluzione perfetta nel bambù: di origine naturale, pratico e leggero, poteva essere modellato in diversi modi dagli artigiani, producendo di volta in volta pezzi unici.

Codes

Questa stanza è un’intera installazione digitale, dedicata stavolta al logo di Gucci: il monogramma GG, che trova le sue origini proprio nel suo fondatore Guccio Gucci. Sono stati i suoi figli ad avere l’intuizione di usare l’allitterazione del suo nome per impreziosire il canvas a Diamante, a partire dagli anni Sessanta.

Ma sono anche altri i simboli riconoscibili di Gucci, come le tre strisce verde-rosso-verde o la fibbia che troviamo nel modello Horsebit.

Fashion

Tom Ford, Frida Giannini, Alessandro Michele… Vi dicono qualcosa questi nomi? Sono i più recenti direttori creativi di Gucci. A loro è dedicata una sala al primo piano del museo, con abiti e accessori che hanno fatto la storia della Maison.

Flora

Concludiamo il percorso con un omaggio a Flora, il motivo floreale targato Gucci, creato nel 1966 per la prima volta su un foulard di seta.

Il pattern, che rappresenta le quattro stagioni in 37 colori, attraverso varie tipologie di fiori, piante e insetti, è stato realizzato dall’artista e illustratore Vittorio Accornero de Testa.

Ad oggi, continua ad ispirare le creazioni della Maison, dall’abbigliamento, agli accessori, alla gioielleria, fino alla profumeria.

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