Camerini e autostima

Ti è mai capitato di entrare nel camerino di un negozio e vederti “brutta”? Allo specchio, non riconosci la tua immagine: da quando ho tutta questa cellulite? la mia pelle appare spenta e ingrigita! ma i miei fianchi sono davvero così?

Se hai pensato almeno una di queste cose (o simili) provando abiti in un camerino, sappi che non sei sola. Infatti, una recente ricerca eseguita da Zalando e YouGov su un campione di 14.609 adulti in Europa (Italia compresa) ha mostrato alcuni risultati molto interessanti in tal senso. Eccone alcuni:

  • il 39% degli intervistati ritiene che le emozioni negative provate in camerino li scoraggia dall’acquisto;
  • il 18% prova insicurezza in camerino;
  • il 48% sente che il proprio benessere mentale è compromesso dal provare vestiti di taglia errata.

A rendere la situazione ancora più spiacevole ci sono una serie di fattori fisici esterni, quali ad esempio la mancanza di spazio (come indicato dal 43% degli intervistati) e odori sgradevoli (25%). Io aggiungerei anche la sporcizia (spesso i camerini sono pieni di polvere) e il disordine (perché molto di frequente le persone lasciano abiti e stampelle in camerino).

Un’esperienza dunque non confortevole e che causa insoddisfazione da un punto di vista sia fisico che psicologico. Qual è la soluzione? Acquistare online, naturalmente.

Una “strategia difensiva” che protegge la nostra autostima e semplifica il nostro processo di acquisto. Infatti, da una parte, se acquistiamo abiti online abbiamo poi la tranquillità di provarli nella comodità della nostra casa, in un ambiente calmo, accogliente, non giudicante. La casa è per eccellenza il luogo dove si torna per trovare ristoro e serenità, ed è dunque preferita da molti per provare un abito nuovo, che non sappiamo come renderà sul nostro corpo: ma provarlo a casa, nell’ambiente domestico e familiare, aiuterà a preservare la nostra autostima.

Dall’altra parte, acquistare online ed evitare dunque i camerini dei negozi permette di evitare anche una serie di altri disagi come: doversi spogliare e rivestire più volte, fare lunghe file, trasportare shopping bag per tutto il centro commerciale… E vogliamo parlare delle difficoltà quando sei in un negozio come Zara, provi un jeans taglia 40, ma ci vuole la 42, sei da sola e non hai idea di come fare a prendere la 42? Online, tutto questo si risolve: le acquisti entrambe e restituisci (spesso gratis, grazie alle politiche di reso comode ed efficienti della maggior parte degli store online) quella che non ti sta bene.

I risultati di questa ricerca dovrebbero far riflettere tutti quei brand che soffrono di una diminuzione del traffico in negozio. Sempre di più ciò che cercano i consumatori è l’avere un’esperienza di shopping a 360 gradi. Ormai nessuno acquista più per mera necessità, quindi il processo di acquisto è vissuto come un’attività “leisure“, ovvero legata al proprio tempo libero, come prendere un aperitivo o fare una passeggiata. L’aspetto emotivo è dunque di fondamentale importanza: lo shopping deve generare esclusivamente emozioni positive nel consumatore e tutto ciò che non permette di provare questo tipo di emozioni tenderà ad essere evitato.

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